Volersi bene

Imparare a volersi bene, significa iniziare ad essere "sanamente" egoisti, significa imparare ad anteporre la nostra felicità a quella degli altri. Significa anche imparare a dire NO!...2 lettere tanto semplici che accostate diventano, spesso, tanto difficili da pronunciare. Eppure imparare a volersi bene significa anche dire No. Con naturalezza, senza sensi di colpa, senza costrizioni.
Significa trovare uno spazio personale per poter recuperare la propria dimensione individuale, ascoltandosi.
Imparare a volersi bene significa accettarsi per quello che siamo ed imparare ad esigere di essere accettati proprio per questa individualità: unica, irripetibile, irrinunciabile.
Imparando a volersi bene, si impara a voler bene a tutto ciò che ci circonda.
 
Ma come fare?
Rafforzando l'Autostima, si diventa in grado di determinare il nostro valore e di sapersi accettare per ciò che siamo. L'autostima è uno stile di pensiero che viene appreso nel corso della vita, attraverso le interazioni con gli altri. Ma cosa accade se durante il percorso si perde qualche tassello e anzichè sviluppare l'autostima, si perde? Succede che si cresce insicuri, spaventati, incapaci di relazionarsi con gli altri e cono noi stessi e, col tempo, non ci vogliamo più bene. Quando prendiamo coscienza di ciò, si deve correre ai ripari, affidandosi a un esperto capace, di farci riprendere il percorso interrotto. Con un valido Sostegno Psicologico, l'autostima può essere ricostruita, giorno dopo giorno, ora dopo ora, attraverso piccole tecniche da applicare in sequenza.
Imparando così, a volersi bene.
 
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     di Psicologia e Counselling Psicologico
 
 
La Psicologia è la disciplina che studia il comportamento degli individui ed i
loro processi mentali. Tale studio riguarda le dinamiche interne dell'individuo,
i rapporti che intercorrono tra quest'ultimo e l'ambiente, il comportamento
umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative
risposte. ( Wikipedia).
 
La psicologia è una scienza che si occupa di studiare ed intervenire su quelli che
oggi definiamo "i processi di organizzazione di un sistema di riferimento".
Per sistema possiamo intendere una singola persona, una coppia,
una famiglia,
 un gruppo fino ad includere organismi sociali e comunità.
(Definizione moderna anonima).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il Counselling

Cos'è il Counselling Psicologico?
Il Counselling Psicologico è un servizio di Consulenza e Sostegno Psicologico per far fronte alle difficoltà.
L'obiettivo del Counselling Psicologico consiste nell'offrire  la possibilità, a chi ne ha bisogno, di confrontarsi con uno psicologo sulle difficoltà personali, relazionali ed esistenziali che gli rendono difficile affrontare la vita.
Il Counselling rende possibile l'individuazione di strategie idonee a fronteggiare il disagio nel quì ed ora, al fine di promuovere le capacità autonome del soggetto; aiuta ad individuare e correggere atteggiamenti erronei ed improduttivi; aiuta a gestire e far fronte all'ansia.
Il Counselling Psicologico è un insieme di tecniche e strumenti, utilizzati dallo Psicologo Professionista iscritto ad un Albo Regionale e Nazionale. Il Counselor-Psicologo e' un operatore della salute che, all'interno di una relazione d'aiuto, accompagna e sostiene il singolo e il gruppo verso lo sviluppo di una maggiore consapevolezza della propria esistenza e dei ruoli che ha e che si e' proposto.
 
La nascita ufficiale del Counselling Psicologico risale agli anni cinquanta negli Stati Uniti, ad opera dello psicologo Carl R. Rogers, inventore del “colloquio centrato sul cliente”. In questo tipo di colloquio l’attenzione dello Psicologo-Counselor si focalizzata sulla persona, prima che sul suo problema, e sulla qualità del rapporto umano.Negli anni settanta il Counselling si diffonde in Europa, in particolare in Gran Bretagna, sia come servizio di orientamento, sia come strumento di supporto nei servizi sociali e nel volontariato. Negli anni ottanta arriva in Italia dove inizia a diffondersi negli anni novanta.
 
Secondo Rogers, lo Psicologo  deve trattare l'individuo in stato di difficoltà come soggetto dotato di valore, di per sé in grado di scegliere l'orientamento della sua esistenza, anziché come “oggetto” incapace di compiere tale scelta e pertanto destinato a subirla quando (per il presunto suo stesso bene) è compiuta in sua vece dal clinico.
Nell'approccio rogersiano è il soggetto, l'esperto della propria esperienza: lo psicologo cerca di avvicinarsi empaticamente al suo vissuto, senza emettere giudizi.
Con l'introduzione dell'espressione "relazione di aiuto", Rogers  intende qualsiasi rapporto interpersonale finalizzato a favorire una modificazione costruttiva della personalità del soggetto.
Più in generale l'autore considerava necessaria una redistribuzione del potere nell'ambito della relazione di cura: conferisce infatti alla persona sofferente, che chiama cliente,  pari dignità e responsabilità all'interno della relazione d'aiuto, ridimensionando nel contempo il potere dell'esperto, Psicologo.
Nell'approccio rogersiano il potere, è  attribuito in buona parte anche al “cliente” o meglio alla “persona”: questa secondo Rogers è dotata di innate capacità di autoregolazione e di autorealizzazione, e il compito dello Psicologo consiste nel facilitarle, cosicché possa riprendere il suo sviluppo promuovendo il proprio benessere psichico.
 
Carl Rogers
Carl. R. Rogers
 
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